Marta Viola nasce a San Benedetto del Tronto (AP) nel 1986, si laurea in psicologia e inizia a lavorare come fotografa. Collabora con l’associazione Anffas per progetti di inclusione sociale utilizzando il mezzo fotografico. Documenta il dopo sisma nel centro Italia in collaborazione con l’osservatorio Lo Stato delle Cose. Nel 2018 pubblica il suo libro Sangue bianco (Ed. Seipersei) in cui racconta la sua esperienza con la leucemia attraverso immagini e testo. I suoi lavori sono stati pubblicati su diverse riviste tra cui: MIND, D-La Repubblica, Fotocrazia, Il Fotografo, PhotoVogue, VanityFair, HuffpostItalia, IL-Magazine Il sole 24 ore. Espone in Italia e all’estero.
Intervista a Marta Viola
L’opera: Ospiti
Ospiti racconta il silenzio e l’immobilità apparente dell’Oasi San Felice, nella quale si possono osservare moltissime variazioni di luce e suoni. Cercando di muoversi con leggerezza, l’artista si è immersa nei colori e nelle forme incontrate dei percorsi tra pineta e dune. Il video realizzato, sovrappone immagini in movimento ad immagini fisse, per indicare lo smarrimento provato nell’ambiente e suggerire ai visitatori un ascolto attivo di ciò che accade attorno a loro. Un tentativo di astrazione dal caos, per ritrovare, nei dettagli della natura, parte di se stessi. L’opera è un invito a riflettere sulla fragilità e sull’importanza del territorio, poiché, come spiega Marta nell’introduzione del video, “siamo solo ospiti, molto spesso rumorosi, in un ambiente fragile. La natura si evolve, resiste e ci sopravvive, è necessario fermarsi ad ascoltare in silenzio lo spazio, osservare la luce che cambia, camminare e respirare.”