Leonardo Cannistrà classe 1989, nasce a Catanzaro e vive ed opera a Fossato Serralta. Cannistrà è pittore e scultore specializzatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, presso cui ha conseguito le lauree di I e II livello in Pittura (entrambe con lode) e un’ulteriore laurea di II livello in scultura (con lode) . Artista pluripremiato a livello nazionale ed internazionale, Leonardo investiga temi di carattere sociale, focalizzandosi sulla rappresentazione della precarietà del mondo contemporaneo e la perdita d’identità, con una spiccata sensibilità per l’ambiente e la sua salvaguardia. Per mezzo di tecniche miste, mélange di materiali e approcci transdisciplinari, l’artista propone opere che spaziano dal figurativo all’installativo, e dall’arte ambientale alla pittura digitale. Leonardo ha esposto presso numerosi musei e vinto prestigiose nomine, partecipazioni e premi in Italia e all’estero, fra cui si annovera il 3° premio al Premio Nazionale Giovanni Bovio IV edizione, nella sezione il Genio- Arti visive(2019); il diploma d’onore con menzione d’encomio sezione “Pittura” al ‘Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti’ (2018)il 1° premio alla XIII edizione del ‘Premio Internazionale di Scultura Edgardo Mannucci’ (2016); il ‘Premio Essere Politico’, Fondazione Fotografia Modena (2016), nonché residenze in Italia, Spagna e Francia.
Intervista a Leonardo Cannistrà
L’opera: Rinascita
L’installazione dell’artista è strettamente legata ad una spiacevole vicenda accaduta nell’Oasi San Felice, l’incendio di natura dolosa del 2016.
Rinascita, rappresenta un inno alla vita, la forza immane della natura che risorge dalle ceneri. L’opera è costituita da radici e rami reperiti sul luogo dell’incendio, le parti annerite ricordano l’accaduto, come cicatrici profonde. Altri elementi rimangono sospesi con il nylon, altri collocati sul terreno. L’installazione nel suo minimalismo, racchiude un momento solenne, la rinascita della natura dalla follia dell’uomo. L’applicazione della foglia oro, una pratica utilizzata prevalentemente nel passato sulle icone sacre, evidenzia il misticismo che sospende gli elementi nello spazio, quasi a cercare un’unione e una simbiosi con esso. Gli alberi e le sterpaglie in prossimità dell’opera, formano una sorta di nicchia che protegge questa rievocazione intima e pura, quasi sacrale.