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Un anno fa, il 9 settembre del 2019, moriva il fotografo Robert Frank.
Lo scrittore beat Jack Kerouac lo descriveva come svizzero, discreto e simpatico nella prefazione a The Americans, il suo lavoro più celebre, poi prosegue descrivendo quella sua mano destra che solleva la fotocamera e scatta, succhiando poesia triste dall’America ed entrando a far parte, con quei suoi scatti, della categoria dei tragici poeti del mondo.
Nel 1955 Frank partì con moglie e figli per un viaggio attraverso gli Stati Uniti, durante il quale produsse qualcosa come 24.000 fotografie che, con un editing spietato, vennero ridotte alle 83 immagini che costituirono il volume The Americans.
Il pubblico statunitense non vide però la pesia triste di cui parlava Kerouc, o forse la vide troppo bene, tanto che il lavoro di Robert Frank fu bollato come antiamericano e sciatto.
ma il fotografo aveva semplicemente ritratto il vuoto di molte vite americane.
Ero stanco di tutto quel romanticismo, volevo presentare ciò che vedevo. Puro e semplice.
Robert Frank su The Americans
Nonostante le voci critiche, The Americans ha introdotto prepotentemente Frank nel gruppo tutto speciale dei fotografi più importanti del ‘900.