FotoCose | la FotoCosa del giorno
8 giugno in difesa degli oceani
Oggi 8 giugno è la Giornata Mondiale degli Oceani, ci saranno centinaia di appelli sul problema del riscaldamento globale, ma soprattutto dell’inquinamento e su quanto sia importante la salvaguardia di questo ecosistema. Noi incrociamo le dita affinché vengano ascoltati ma soprattutto applicati, non solo in questa giornata, ma nella vita quotidiana, da tutti noi.
I fotografi che si impegnano attivamente per sensibilizzare le masse sui problemi dell’inquinamento negli oceani e tutte le problematiche ad essi legate sono davvero tanti.
Numerose sono le immagini simbolo che abbiamo visto negli anni, tra queste alcuni di voi ricorderanno la foto Caretta Caretta Trapped di Francis Perez, che nel 2017 si aggiudicava il premio del World Press Photo.
Le realtà ritratte da queste foto sono spesso scioccanti, ma in alcuni casi addirittura incredibili, come quello presentato di seguito.
Midway
Nel 2009 il fotografo e regista Chris Jordan, insieme al suo amico fotografo e attivista Manuel Maqueda, inizia un progetto sull’inquinamento da plastica negli oceani. Ma quello che, insieme al resto del team, sono venuti a scoprire era qualcosa di inaspettato. Nel senso brutto del termine.
Tutti avrete sentito parlare della tristemente famosa “isola di plastica” situata nel nord dell’Oceano Pacifico, formatasi grazie al vortice del Nord Pacifico (conosciuto anche come North Pacific Gyre), che con le sue correnti convoglia tutta la plastica in un’area divenuta il simbolo dell’inquinamento da plastica degli oceani.
Il progetto Midway: Message from the Gyre, viene dal nome dell’omonimo atollo di Midway, situato nell’area interessata dal vortice. Lo studio di questo atollo, idealmente incontaminato visto che si trova a più di 3.000 Km dal più vicino posto abitato, ha messo in luce il lato (fino a quel punto nascosto) del potere distruttivo della cultura del consumo di massa e come questo sia indice della relazione malata dell’umanità con il pianeta.
Qui i pulcini di Albatros, i maestosi uccelli dalla più larga apertura alare del mondo, vengono nutriti dagli inconsapevoli genitori di quantità di plastica tali da farli morire a centinaia.
Chris dice del suo progetto:
Sull’atollo di Midway, un remoto gruppo di isole a più di 2000 miglia dal continente più vicino, i detriti del nostro consumo di massa affiorano in un luogo sorprendente: dentro lo stomaco di migliaia di piccoli albatros morti. I pulcini sono alimentati da quantità letali di plastica dai loro genitori, che scambiano la spazzatura galleggiante per cibo mentre si nutrono nel vasto Oceano Pacifico inquinato.
Per me, inginocchiarmi sopra le loro carcasse è come guardare in uno specchio macabro. Questi uccelli riflettono un risultato spaventosamente emblematico della trance collettiva del nostro consumismo e della crescita industriale in fuga. Come l’albatro, noi umani del primo mondo ci ritroviamo senza la capacità di discernere più ciò che è nutriente da ciò che è tossico per la nostra vita e il nostro spirito. Soffocato a morte per i nostri rifiuti, il mitico albatro ci chiama a riconoscere che la nostra più grande sfida non sta là fuori, ma qui.
Chris Jirdan, Seattle, February 2011
Sul tema Chris ha anche realizzato il documentario “Albatross“, di cui potete vedere il trailer qua sotto, ma che è anche visibile gratuitamente a questo indirizzo in versione integrale, in line con lo spirito del progetto di raggiungere più persone possibili.
- Le FotoCose della Settimana | 39.2020
- La FotoCosa del Giorno | La Cina più vicina
- La FotoCosa del Giorno | Pirati della Somalia
- La FotoCosa del Giorno | La Morte di Alan Kurdi
- La FotoCosa del Giorno | André Kertész
- Le FotoCose della Settimana | 38.2020
- La FotoCosa del Giorno | Dorothea e Ansel: Una Strana Coppia
- La FotoCosa del Giorno | Weegee the Famous
- La FotoCosa del Giorno | Buon Compleanno National Geographic!
- La FotoCosa del Giorno | Armenia 1915