FotoCose | la FotoCosa del giorno
Il 25 Marzo 1925 l’inventore scozzese John Logie Baird mostra per la prima volta in pubblico la sua incredibile creazione.
Rintanato in un magazzino di Hastings, nel Sud dell’Inghilterra, dove si era trasferito per motivi di salute, Baird stava lavorando al suo progetto già dal 1923.
Mettendo insieme una grossa scatola, un paio di frobici, alcuni aghi da cucito, il vetro di una lampada da bicicletta, un po’ di ceralacca e una bustina di tè usata, e prendendosi una scossa da ben 1000 volt (che gli costò una brutta ustione alla mano e lo sfratto immediato da parte di Mister Tree, il suo padrone di casa), era riuscito a creare un apparecchio in grado trasmettere a distanza le immagini di una sagoma in movimento: il televisore.
Il 2 Ottobre del 1925 John riuscì a trasmettere la prima immagine televisiva vera e propria: non più una sagoma scura, ma la riproduzione in scala di grigi, scandita su trenta linee verticali a 5 fps, della testa di Stooky Bill, il suo pupazzo da ventriloquo.
Preso dall’eccitazione Braid si precipitò giù per le scale in cerca di un soggetto umano per testare il suo apparecchio. Gli capitò sotto mano William Edward Tayntonun, un impiegato ventenne, che divenne la prima persona ad essere riprodotta su un teleschermo a gamma tonale completa.
Nei giorni successivi, in cerca di pubblicità, John si recò nella redazione del Daily Express, ma pare che il redattore a cui si rivolse, appreso il motivo della sua visita, non si dimostrò per nulla entusiasta e abbia detto alla segrtaria: Per l’amor di Dio, vai alla reception e sbarazzati di quel pazzo. Dice che ha una macchina per vedere in wireless! Stai attenta, potrebbe avere un rasoio nascosto sotto al soprabito.
Televisiva di Stefano De Luigi
Ora invito il lettore a fare un balzo di una settantina d’anni nel futuro ed un migliaio e mezzo di chilometri in direzione Sud. Ci ritroviamo in Italia, tra la metà degli anni ’90 e i primi 2000.
Nel frattempo l’invenzione di John Logie Baird ha spopolato, è entrata in tutte le case del mondo che riteniamo essere civilizzato e ha cambiato la storia.
In quegli anni in Italia i teleschermi sono abitati da personaggi come Gianfranco Funari, Fiorello, Bonolis, Platinette e Wendy Windham, molti sono sulle scene ancora oggi e alcuni, probabilmente, sopravviveranno a tutti noi.
Anche il fotrografo Stefano De Luigi si aggira per gli studi televisivi del paese, impegnato a raccogliere immagini di presentatori, presentatrici, soubrette e tutti gli altri incredibili fenomeni che popolavano il mondo dell’entertainment in quel periodo. E credetemi, il bestiario è ricco.
La sua fatica produce Televisiva, una serie di 32 foto che raccontano un paese sguaiato, abbagliato dai mille baleni delle paillettes degli abiti di scena e frastornato dagli esiti dell’inchiesta Mani Pulite.
Televisiva racconta il periodo che va dall’alba del ventennio berlusconiano fino all’era dei reality show, inaugurata dalla prima edizione del Grande Fratello. Le origini dell’Italia come la conosciamo oggi.
So cosa state pensando: forse quel redattore del Daily News non aveva tutti torti.
Televisiva sarebbe dovuta essere in mostra in questi giorni all’Other Size Gallery di Milano fino al 10 Aprile (ne abbiamo parlato qui), incrociando le dita fortissimo magari c’é una remota possibilità che l’isolamento finisca in tempo per permetterci di andare a vederla.
Buona quarantena a tutti!
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