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Nel giugno 2011 l’organizzazione anticapitalista canadese Adbusters lanciò, tramite la diffusione di un poster, una proposta: #OCCUPYWALLSTREET. 17 settembre. Portate la tenda.
Il poster ritraeva una ballerina che danza sul toro che si trova davanti alla borsa di Wall Street, presa come obiettivo simbolico in quanto epicentro della finanza mondiale.
Iniziano così i movimenti di Occupy Wall Street, nati per denunciare gli abusi del capitalismo finanziario.
Siamo il 99%
Le dimostrazioni tenutesi nei pressi dello Zuccotti Park (poi replicatesi in altre 70 città degli Stati Uniti, in Canada, Australia, Regno Unito a Londra e Italia) nacquero sulla scia della crisi economica mondiale, anche ispirandosi ad altre sommosse di quel periodo come la primavera araba.
La risonanza mediatica fu enorme, rendendola la manifestazione famosa del più generale Occupy Movement, un movimento di protesta internazionale contro la disuguaglianza economica e sociale.
Lo Zuccotti park si trasformò in un vero e proprio accampamento, dove centinaia di fotografi hanno documentato le proteste, gli scontri con la polizia e tutto quello che per molti diventò una quotidianità durata poi sette mesi.
Molti di voi avranno conosciuto in quel frangente anche l’organizzazione di hacker Anonymous, che in quei giorni saltò alla ribalta mondiale. Molti dei manifestanti, infatti, indossavano le famose maschere di Guy Fawkes, tra i simboli dell’organizzazione.
I manifestanti richiedevano soprattutto una riduzione dell’influenza delle società sulla politica, una distribuzione più equilibrata del reddito, posti di lavoro più numerosi e migliori, una riforma contro la speculazione delle banche.
Lo slogan dei manifestanti di OWS era “Noi siamo il 99%“, riferendosi alla disparità di reddito negli Stati Uniti e alla disuguaglianza economica in generale.