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Il 29 Gennaio del 1909 muore a Firenze Felice Beato.
Nato nel 1832 a Venezia, Beato, come Frank Hurley (di cui abbiamo parlato poche settimane fa), rientra nella categoria dei fotografi avventurieri che, a cavallo tra ‘800 e ‘900, si aggiravano per le terre remote e inesplorate, con un bagaglio di apparecchi pesanti e poco funzionali, per raccontare in patria cosa si poteva trovare oltre i confini del mondo civilizzato.
Assieme al fratello Antonio e al cognato scozzese James Robertson, che aveva iniziato i Beato alla fotografia, Felice fotografò il conflitto di Crimea (tra il 1853 ed il 1855), diventando uno dei primi fotografi di guerra. I suoi viaggi lo portarono poi in Asia Orientale, dove fotografò la rivoluzione indiana del 1857 e la Seconda Guerra dell’Oppio.
Le più famose foto di Beato sono però quelle realizzate in Giappone, dove sbarcò nel 1863 ed aprì uno dei primi studi fotografici dell’epoca. Qui fu uno dei pionieri dello Yokohama Shashin, una tecnica di coloritura a mano delle foto che diventò popolarissima, determinando prepotentemente nel mondo occidentale l’immagine di una cultura che solo allora cominciava ad aprirsi all’esterno.
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