Parte 1 di 2 | Vai alla seconda parte
Questa è una piccola guida destinata a chi si vuole avvicinare alla fotografia notturna.
In questo genere fotografico rientrano tutta una serie di sottogeneri che vanno dalla paesaggistica notturna classica, ai paesaggi urbani in notturna, alla fotografia di cieli stellati fino ad arrivare alla fotografia astronomica vera e propria, che richiede tecniche ed attrezzature particolarissime.
Benchè questi generi possano essere anche molto diversi, per soggetti e condizioni di scatto, sono tutti accomunati da una cosa: il buio.
Fotografare al buio è un casino, soprattutto se ,essendo alle prime armi, avete ottiche poco luminose e macchine che non possono salire troppo con gli ISO. Tuttavia già con un onesto cavalletto potete riuscire a togliervi le prime piccole soddisfazioni.
Il cavalletto infatti consente di scattare usando tempi lunghi che permettono di registrare la luce anche quando scarseggia.
Ovviamente l’uso di tempi lunghi è una soluzione che può essere adottata solo se i soggetti sono statici o si muovono mooooolto lentamente. Situazione che troviamo nella fotografia di paesaggio, sia urbano che naturale, ed è proprio di quest’ultima che parleremo.
Per la precisione cercherò di darvi qualche dritta per permettervi di avvicinarvi alla fotografia paesaggistica notturna con un bel cielo stellato sullo sfondo. Quindi iniziamo a parlare prorpio dello sfondo.
Il moto apparente delle stelle
Prima di entrare nel vivo della spiegazione voglio farvi notare che non è tutto fermo quel che sembra fermo. Le stelle infatti si muovono, o meglio, come dovreste sapere, ma di questi tempi non è più così scontato, la terra è una specie di sfera (in realtà è una specie di patatona spaziale) che, oltre a ruotare intorno al sole, ruota su se stessa. Questo fa sì che, nel corso della notte la nostra posizione rispetto alle stelle vari.
Per farla più facile, e volendo essere maledettamente autoreferenziali, possiamo dire che le stelle si muovono, sorgono e tramontano proprio come fa il sole, attraversando tutta la volta celeste.
Fotografando il cielo con un tempo lungo il movimento apparente delle stelle si nota chiaramente.
Stelle puntiformi e startrails
Il moto apparente delle stelle può essere una vera rottura di scatole, se si vuole uno sfondo con le stelle puntiformi, cioè così come le vediamo ad occhio nudo.
Ma può essere una figata assoluta se vogliamo ottenere qulcosa di particolare come gli startrails.
Per ottenere stelle puntiformi occorre impostare un tempo di scatto sufficientemente veloce in modo da rendere impercettibile il loro movimento apparente.
Se invece si vogliono ottenere gli startrails il tempo di scatto deve essere lungo, così la macchina fotografica riprodurrà sulla foto una strisciata luminosa, prorprio come accade quando si fotografa di notte un’auto in movimento.
In questa guida tralasceremo gli startrails, a cui dedicheremo un altro articolo, e ci concentreremo su come ottenere uno sfondo con stelle puntiformi.
Stelle puntiformi: il problema del tempo di scatto
Sopra abbiamo detto che per ottenere uno sfondo con stelle puntiformi occorre impostare un tempo sufficientemente veloce, ma quanto esattamente?
Dipende dall’obiettivo che stiamo usando: più è lungo l’obiettivo e più veloce dovrà essere il tempo di scatto.
Per la precisione, il tempo per ottenere stelle puntiformi è dato dalla seguente formula (non vi spaventate è facilissima):
tempo di scatto = 550/lunghezza focale
Quindi se sto usando un 28 mm, il tempo di scatto dovrà essere uguale o più veloce di 19,6 secondi:
550/28=19,6
Se invece uso una lente più grandangolare, come un 14 mm, il tempo di scatto dovrà essere uguale o più veloce di 39,3 secondi:
550/14=39,3
Allungando la focale il tempo deve diventare più breve. Se ad esempio decido di scattare con un 50 mm non dovrò superare gli 11 secondi.
Focale (su pieno formato)
10 mm
14 mm
16 mm
24 mm
28 mm
35 mm
50 mm
Tempo di scatto uguale o più rapido di:
55 secondi
39 secondi
34 secondi
23 secondi
20 secondi
16 secondi
11 secondi
Come vedete i tempi di scatto diventano più veloci via via che aumentiamo la focale, per questo motivo in questo genere fotografico vanno per la maggiore gli obiettivi grandangolari.
ATTENZIONE!
I tempi riportati nella tabella sono relativi al comportamento delle ottiche su macchine fotografiche con sensore a pieno formato.
Se siete principianti è probabile che abbiate una fotocamera con sensore formato APS-C.
Un sensore APS è un po’ più piccolino di un pieno formato, perciò le ottiche si comportano come se fossero un po’ più lunghe (per capire quanto più lunghe moltiplicate per 1,5 la lunghezza focale del vostro obiettivo). In un prossimo articolo spiegheremo più approfonditamente la faccenda, ma per ora accontentatevi di sapere che il vostro obiettivo 18-55 mm, che molto probabilmente vi hanno venduto insieme alla fotocamera, si comporterà in realtà come se fosse un 27-82 mm (circa).
Se la vostra macchina ha un sensore APS, la formuletta che dovete usare è la seguente:
tempo di scatto=550/(lunghezza focale x 1,5)
Quindi fate riferimento alla seguente tabella per i tempi di scatto:
Focale (su formato APS)
10 mm
12 mm
18 mm
24 mm
28 mm
35 mm
55 mm
Tempo di scatto uguale o più rapido di:
36 secondi
31 secondi
20 secondi
15 secondi
13 secondi
10 secondi
6 secondi