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Quasi un secolo fa, il 27 maggio 1923, nasceva a Graz (Austria) Inge Morath, la prima fotografa donna ad entrare in Magnum insieme a Eve Arnold.
Il suo lavoro include sorprendenti ritratti di celebrità in posa ma anche fugaci immagini di passanti anonimi. Il suo sentimento per i luoghi, visibile anche nelle immagini della casa di Boris Pasternak, della casa di Cechov e della camera da letto di Mao Zedong, era così sensibile che alcuni insistevano sul fatto che potevano vedere persone invisibili.
Dopo aver attraversato la guerra, negli anni successivi si rifiutò di fotografarla, preferendo lavorare su storie che ne mostravano le conseguenze.
Da giornalista a fotografa
Dopo la guerra, Morath lavorò come traduttore e giornalista. Nel 1948, incontrò il fotografo Ernst Haas iniziando a scriveva gli articoli che accompagnavano le foto di Haas. Nel 1949 la coppia fu invitata da Robert Capa a unirsi alla Magnum Photos, di recente fondazione, dove iniziò come editor. Lavorare con i provini a contatto inviati da Cartier-Bresson affascinò la Morath: “Penso che studiando il suo modo di fotografare ho imparato a fotografare me stesso, prima di prendere una macchina fotografica in mano.“
Ma è solo nel 1951, durante una visita a Venezia, che Inge iniziò a fotografare: “Mi è stato subito chiaro che sarei diventata una fotografa”, ha scritto, “Sapevo di poter esprimere le cose che volevo dire dando loro forma attraverso i miei occhi.” Dopo qualche tempo iniziò a vendere le sue prime fotografie, di mostre, inaugurazioni, ecc, con lo pseudonimo di “Egni Tharom”, il suo nome scritto al contrario.
Nel 1953 la Morath presentò a Capa il suo primo reportage, sui “Sacerdoti Lavoratori” di Parigi, e questi la invitò a unirsi a Magnum come fotografa. Andò così a Londra per un primo incarico sugli abitanti di Soho e Mayfair. Il ritratto di Morath della signora Eveleigh Nash, qua sopra, è tra le sue opere più conosciute. Su suggerimento di Capa, nel 1953-1954, Morath lavorò con Cartier-Bresson come ricercatore e assistente. Nel 1955 fu invitata a diventare membro a pieno titolo di Magnum Photos. Alla fine degli anni ’50, Morath viaggiò molto, raccontando storie in Europa, Medio Oriente, Africa, Stati Uniti e Sud America, per pubblicazioni come Holiday, Paris Match e Vogue. La Morath pubblicò più di trenta monografie durante la sua vita.
Da Arthur Miller ai ritratti
Come molti altri fotografi Magnum Inge ebbe modo di fotografare celebrità.
Nel 1960 si trovava sul set di The Misfits (Magnum Photos aveva ottenuto i diritti esclusivi per fotografare la realizzazione del film), con una sceneggiatura di Arthur Miller, interpretato da Marilyn Monroe, Clark Gable e Montgomery Clift.
Al tempo Marilyn era sposata con Miller, ma due anni dopo, quando ormai i due erano divorziati, fu proprio con lo stesso Arthur Miller che Inge si sposò e col quale ebbe una figlia, Rebecca, oggi regista.
Grazie alle conoscenze di suo marito ebbe modo di raggiungere più facilmente molti scrittori, attori e personaggi del jet set musicale, iniziando una serie di ritratti che si affiancherà come nuovo modo di approcciare la sua fotografia.
Nell’ultima fase della sua lunga carriera, la Morath ha prodotto anche numerosi libri con suo marito: lui ha fornito parole e lei le foto.
La sua vita finì a causa di un linfoma il 30 gennaio 2002 a New York, e fino a sole due settimane prima, non aveva mai spesso di fotografare. In quell’occasione suo marito Arthur Miller dichiarò: “Ha creato poesie dalle persone e dai loro luoghi per oltre mezzo secolo“.
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