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Di gioco in frasca
Oggi ero a corto di spunti fotografici, ma vedendo le ricorrenze del 5 febbraio ho scoperto che oggi, nel 1997, il programmatore italiano Nicola Salmoria rilasciava la prima versione del MAME. Per i non patiti di videogiochi, si tratta di un emulatore di giochi tra cui i famosi cabinati degli anni ’80/’90 (Pac-Man, Bubble Boble e altri capolavori che rimarranno sempre nei nostri cuori).
Da qui mi sono venute in mente alcune foto del fotografo inglese Martin Parr, che ritraggono giovanotti intenti a smanettare pulsanti e joystick in sale giochi e centri commerciali (non so se avete notato che giro mi è toccato fare per scrivere questo articolo…).
Si può dire che Martin Parr ha fatto dell’ironia e del grottesco il suo marchio di fabbrica. Fotografo dell’agenzia Magnum ha sempre ritratto il mondo in un modo unico e irriverente, tanto da creare quasi un sottogenere di foto “alla Martin Parr”. La foto in apertura è tratta da uno dei suoi recenti lavori, questa volta commissionato da Gucci per la sua ultima campagna di moda.
Andiamo a vedere insieme due dei suoi lavori più famosi.
Small World
“Small World riguarda la differenza tra realtà e mitologia di una località turistica“, spiega Parr, che ha trascorso 20 anni a focalizzare la sua lente spietata sulle realtà turistiche di mezzo mondo. “Quando ci arriviamo spesso è in contrasto con le nostre aspettative“.
Negli anni ’80 l’aumento della ricchezza, unito a un maggiore accesso ai beni e ai servizi di consumo, ha favorito l’inizio del cosiddetto turismo di massa. Parr, col suo sguardo arguto, fu uno dei primi a vedere che il “global tourism” era un enorme fenomeno contemporaneo che meritava di essere esaminato.
Forse Parr stava ridacchiando di questi nuovi turisti, ma dietro il beffardo c’era anche una tristezza, una nostalgia per il viaggio al mare e al campo di villeggiatura, per un modo di vivere che Parr aveva idealizzato in molti dei suoi progetti precedenti.
Everybody Dance Now
Durante i suoi viaggi in giro per il mondo ha anche fotografato persone che ballano, documentando dalle vivaci feste di Capodanno ai matrimoni formali che catturano persone di ogni età.
“Conosciamo tutti la sensazione: un po’ di musica familiare, forse qualche drink e quell’irresistibile voglia di ballare entra in gioco. Non manca mai. è prevedibile come la notte segue il giorno. in un club, fuori su una terrazza in una stazione balneare in via di estinzione, giovane o vecchio, questo fenomeno sociale semplice e meraviglioso è ciò che celebriamo in queste pagine “
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