Flavia Bucci nasce nel 1990 ad Atessa, in provincia di Chieti. Nel 2009 si trasferisce in Toscana e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Consegue a pieni voti il Diploma Accademico di I° Livello e avvia la specializzazione presso la Cattedra di Pittura di Gianni Dessì e Fabio Sciortino. La propensione verso una sperimentazione a tutto tondo dei settori dell’arte, con una predilezione verso il linguaggio fotografico, porta l’artista a sviluppare un proprio linguaggio stilistico, teso soprattutto alla comprensione del concetto universale di “tempo” in un parallelo continuo tra sfera quotidiana e sfera assoluta. Espone costantemente in occasione della “Marble Week” a Carrara e in occasione dell’edizione del 2016 presenta un estratto del progetto “Esercizi d’igiene”. Dal 2014 partecipa al “Festival Acmé” a Sarzana, nella sezione fotografia; nel 2015 è presente al “Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design” (FISAD) all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. Si esibisce in mostre collettive e prende parte al progetto “Piccole fotografie da collezione” di LaBottega in mostra presso l’Atelier Roberta Diazzi a Modena. Nel maggio 2016 espone in un group show di artisti trattati da Galleria 33 una selezione di “Esercizi d’igiene”; con il medesimo progetto a novembre e dicembre 2016 prende parte alla doppia personale “Nyctophilia” curata da Tiziana Tommei e presentata da Galleria 33. Vive e lavora a Carrara.
L’Uomo Albero
via Colombo 15 – Grosseto
L’opera di Flavia Bucci è parte di un progetto che l’artista sta realizzando con varie tecniche e materiali. La ripetizione di elementi circolari di diverse dimensioni crea volumi e forme di tonalità diverse, percepite e sintetizzate dall’occhio come macchie, che si possono osservare, allontanandosi dal particolare del disegno.
“Abbi cura di me” parte dallo studio della forma del ‘nido’, di cui si rappresenta un’astrazione, nel quale l’incavo risulta accogliente e caldo, rimandando perciò al tema della cura intesa come attenzione che conferiamo a ciò che ci circonda. Fa parte dello studio sulle Trame con un lieto fine, un progetto che ha tra i suoi obiettivi quello di mostrare l’importanza di un singolo elemento ai fini del pensiero costruttivo.